Psicologia Penitenziaria
A partire dalla Legge 354/1975 recante “Norme sull’ordinamento penitenziario e sull’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, con il sostegno normativo dell’art. 80, si avvia lo sviluppo della pratica della psicologia in campo penitenziario. La psicologia penitenziaria trova applicazione negli ambiti dell’esecuzione della pena intramuraria ed esterna nonché della giustizia minorile.
Il suo apporto si rivela fondamentale per la realizzazione di programmi trattamentali in cui si concretizzi, secondo un principio di individualizzazione, la finalità rieducativa della pena, nel rispetto del dettame costituzionale e legislativo. In un’ottica di prevenzione e promozione del benessere, attraverso un costante lavoro di équipe, gli psicologi “esperti ex art. 80” si occupano di “osservazione e trattamento”, realizzando interventi di assessment e sostegno rivolti al singolo e al gruppo.
La recente riforma penitenziaria (D. Lgs. 123/2018), a proposito di disposizioni in tema di vita penitenziaria, ha previsto la partecipazione dell’esperto ai consigli di disciplina, richiedendo la presenza di tre esperti nel consiglio di disciplina integrato (ex art. 14 bis O.P.): in sede di deliberazione circa l’applicazione di sanzioni o del regime di sorveglianza particolare, il parere del suddetto professionista riflette la necessità e l’intento di contestualizzare i fatti e di contemplare, in chiave educativa, elementi soggettivi e psicologici quali bisogni, motivazioni e percorso della persona detenuta.
Il quadro professionale in ambito penitenziario si arricchisce ulteriormente con l’operato di altri colleghi, tra i quali esperti che lavorano in sinergia con il Tribunale di Sorveglianza e psicologi afferenti al SSN. Tale servizio, a tutela della salute, eroga assistenza negli istituti penitenziari e negli istituti penali per minorenni nel rispetto della disciplina sul riordino della medicina penitenziaria e secondo il DPCM del 2008.
Gli psicologi che lavorano nel sistema penitenziario sono da sempre chiamati a progetti ed interventi di particolare complessità. Lo scenario odierno vede l’emergenza sanitaria aggiungersi ad altre, amplificando criticità ed implicando nuove sfide operative. Il Gruppo di Lavoro Psicologia Penitenziaria dell’OPRC nasce agli inizi del 2022, dall’incontro e confronto tra psicologi penitenziari che hanno aderito ad un progetto di lavoro volto al potenziamento di questa figura, tanto sul piano professionale quanto su quello culturale e comunitario.
Il Gruppo si pone vari obiettivi, prospettando di sviluppare le seguenti attività:
- Approfondire aspetti teorici, tecnici e deontologici della psicologia penitenziaria.
- Analizzare domanda e bisogni emergenti, definendo linee progettuali ed attivando ricerche intervento sul campo.
- Organizzare momenti di confronto e formazione tra colleghi che lavorano nel settore, oltre ad iniziative rivolte a tutti gli psicologi iscritti interessati.
- Favorire interlocuzioni e collaborazioni con istituzioni e con le diverse professionalità impegnate negli istituti penitenziari, negli uffici di esecuzione penale esterna, nei servizi della giustizia minorile, nei tribunali, come anche presso altri enti territoriali interessati a e/o coinvolti in progettualità attinenti.
Il GdL Psicologia Penitenziaria può configurarsi come prezioso strumento per la categoria professionale e rappresentare un contributo rilevante nel movimento evolutivo che segna una maggiore apertura del Sistema Giustizia al territorio e alla comunità.
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Delibera n. Costituzione Gruppo di Lavoro Psicologia Penitenziaria
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Ultimo aggiornamento
20 Dicembre 2023, 12:40