19 Gennaio 2022 ore 18.00-20.00

Nel tempo che segue immediatamente l’impatto con un evento critico, gli interventi psicosociali sono essenzialmente interventi di prevenzione sociale e si distaccano dalla diagnostica in senso stretto. Invece, durante il tempo della ricostruzione si apre lo spazio alla psicodiagnostica e all’eventuale intervento clinico.  In generale, un iter psicodiagnostico o comunque di follow-up andrebbe effettuato a tutti coloro che sono stati vittima diretta o abbiano assistito all’evento. Chi lavora in contesti d’emergenza deve aver chiaro che la maggior parte del lavoro, in situazioni di emergenza, avviene in contesti non clinici, caotici e privi di setting, quindi ne risulta un lavoro sul campo basato sul supporto emotivo, sull’ “entrare in relazione”, sull’ “esserci”. Per il lavoro successivo si dovrà invece avviare, dove si ritenga utile, anche una valutazione di tipo diagnostico utilizzando test psicodiagnostici appropriati. Accanto alle eventuali valutazioni psicodiagnostiche si colloca poi il supporto psicologico del ritorno alla normalità: lavoro di implementazione del concetto di assistenza, ben diverso dal concetto di assistenzialismo, attraverso un doppio percorso: l’assistenza al singolo e l’assistenza al gruppo. Il supporto del ritorno alla normalità prevede l’empowerment personale e la costruzione sociale “di senso” dell’accaduto. E’ utile poi, per avere chiaro il lavoro in contesti emergenziali, definire alcune linee operative di intervento con i soggetti fragili (bambini, anziani, disabili) in modo da comprendere la complessità e la pluralità di interventi possibili in emergenza. 

h 18:00 Saluti Istituzionali – A. Cozzuto, Presidente Ordine Psicologi della Campania;

Interventi: 

D.ssa Veronica Simeone

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