OPRC – Ordine Psicologi Regione Campania

Video Facebook e suicidio a Boscoreale, Terlizzi: «Pericoloso uso dei social, cultura ancora da sviluppare»

Si chiama legacy, in America è un fenomeno già diffuso da diversi anni e quanto accaduto a Boscoreale – ma non solo – lascia immaginare che presto arriverà anche da noi. A parlarne è Monica Terlizzi, consigliere segretario dell’Ordine degli psicologi e psicologa psicoterapeuta, in unì'intervista di Marina Cappitti su Metropolis, in relazione a quanto accaduto a Boscoreale: un uomo ha lasciato due lunghi videomessaggi sulla sua pagina Facebook, spiegando le motivazioni del gesto, poi si è suicidato dandosi fuoco nel suo studio professionale di geometra.

Si condivide tutto sui social, senza più differenze, quali le conseguenze psicologiche?

«Condividiamo eventi positivi come la nascita di un figlio, una vacanza o un buon piatto di pasta, così come quelli negativi. Il fatto che non esista più uno spazio intimo delle emozioni, ma che queste vengano lanciate e spettacolarizzate – soprattutto quando parliamo di eventi negativi – ovviamente può avere delle conseguenze molto pericolose, venendo a mancare l’elaborazione e la sfera privata di emozioni o in questo caso di lutti, soprattutto per l’amplificazione e il gran numero di persone raggiunte».

Quali le contromisure per evitare la deriva?

«I tempi sono cambiati, i social non vanno né ignorati perché farlo significherebbe essere fuori dal mondo, né demonizzati. Quello che sempre di più va promosso, cosa che facciamo anche come Ordine degli psicologi, è uno sviluppo della cultura dell’uso dei social, soprattutto nelle scuole e tra gli adolescenti».

Connessi eppure soli, l’antitesi del nostro secolo…

«Siamo sempre più iperconnessi, eppure la solitudine dilaga. Questo perché finiamo con l’interpretare le amicizie e conoscenze virtuali come reali, magari poi non riusciamo a guardare negli occhi le persone. Così come quando la morte spettacolarizzata e vissuta tramite un monitor diventa estranea. Un male purtroppo che rientra nel cattivo uso dei social e che prova ancora di più la necessità di farvi fronte per evitare derive pericolose».

Ultimo aggiornamento

29 Luglio 2017, 00:00

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