OPRC – Ordine Psicologi Regione Campania

CHIUSURA DCA ASL NA1: FELACO, INAUDITO IGNORARE RICHIESTE ASSISTENZA DA CITTADINI

“Le rassicurazioni del direttore generale non risolvono il problema, bisogna stabilizzare il servizio”

Comunicato stampa del 20 novembre 2013

“E’ inaudito che mentre tra i cittadini cresce costantemente la richiesta di assistenza psicologica, in Campania si continuino a chiudere presidi sul territorio, negando un diritto primario come quello alla salute”. A dirlo è il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Campania, Raffaele Felaco, in merito alle recenti notizie di stampa relative al blocco delle attività terapeutiche del centro Disturbi del comportamento alimentare (Dca) della Asl Na1 Centro.

Pochi mesi fa abbiamo lanciato la raccolta firme per la legge a iniziativa popolare sullo Psicologo del territorio – ricorda Felaco – e circa 22 mila cittadini campani in due mesi hanno dato la loro adesione, dimostrando piena consapevolezza del bisogno urgente di servizi psicologici. E mentre da una parte il Consiglio regionale approva all’unanimità la nostra proposta di legge, dall’altra leggiamo della chiusura del centro, dove sono seguiti 75 pazienti, alcuni dei quali rappresentano casi critici”.

“Leggiamo le dichiarazioni del direttore generale dell’Asl Na1, Ernesto Esposito – aggiunge il presidente dell’Ordine campano – il quale assicura che i servizi saranno riattivati a breve, ma questo serve solo a mettere una toppa e non a risolvere il problema. Il centro, infatti, resterà attivo ancora per un anno, ma non vorremmo che, terminato questo periodo, debba partire una nuova mobilitazione. Invitiamo quindi l’Asl e la Regione a utilizzare al meglio questi mesi per stabilizzare il servizio”. “Se questo non dovesse accadere – conclude Felaco – sarebbe gravissimo, perché nell’attuale situazione non si garantiscono i Livelli essenziali di assistenza (Lea), visto che i Dca sono primari tra le patologie emergenti, e allo stesso tempo i pazienti rischiano un serio peggioramento della malattia, perché considerata la pericolosità delle patologie legate ai disturbi alimentari, le cure devono essere continuative e durature”.

Ufficio Stampa

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Ultimo aggiornamento

22 Novembre 2013, 00:00

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