OPRC – Ordine Psicologi Regione Campania

COMUNICATO STAMPA – #8Marzo: Psicologi mettono a confronto donne istituzioni, associazionismo e imprenditoria per riflettere su buone pratiche Welfare

I dati del 2015 dell’Osservatorio di Unioncamere attestano che quasi un’impresa su quattro (23%) è guidata da una donna, leggermente oltre la media nazionale, che è del 21,6%. Tra gli under 35, inoltre, il dato sale al 28,11% e la percentuale cresce ulteriormente se si considerano le cifre disaggregate per settore, raggiungendo il 38,2% nei campi della sanità e dell’assistenza sociale. Proprio la sanità è uno dei settori sui quali si sta sentendo maggiormente il peso dei tagli orizzontali, che determinano disfunzioni, scarsa sicurezza e ritardi, oltre a generare nel lungo periodo un aggravio dei costi legato a un mancato investimento nella prevenzione. Solo nel campo dell’oncologia, l’Italia potrebbe risparmiare 6 miliardi in 5 anni con screening costanti. In Campania oltre 3.000 donne si ammalano ogni anno di tumore alla mammella e si verificano 800 decessi. Senza dimenticare il primato negativo dei tagli cesarei (quasi un parto su due) e gli 89 mila pazienti campani costretti nel 2014 a curarsi fuori regione.

Questi numeri indicativi, che possono apparire slegati , richiamano un forte bisogno di salute e una richiesta di servizi spesso disattesa. Su questi due temi, per celebrare l’8 marzo, l’Ordine degli Psicologi della Campania invita le donne campane delle istituzioni, della politica, dell’imprenditoria e dell’associazionismo a confrontarsi e a riflettere su un’idea di salute come bene comune e su un nuovo modello di welfare.

L’appuntamento è per il 7 marzo, a partire dalle 17,30, presso la sede dell’Ordine in Piazzetta Serao 7 a Napoli. L’iniziativa, intitolata "I servizi che fanno comunità", è organizzata nell'ambito del progetto Opportune Differenze ed è inserita nel calendario del MARZO DONNA 2016 del Comune di Napoli, dal titolo ‘Je sto vicino a te – La Forza delle Donne tra Comunità e Territori’.

“Ci interrogheremo sull’idea di salute intesa come bene comune – spiega la presidente dell’Ordine, Antonella Bozzaotra e quindi alla necessità di ripensare a servizi che non siano improntati solo all’efficienza dell’intervento sulla persona, ma che siano anche orientati a un’idea di comunità e che contribuiscano a creare benessere psicologico nelle nostre città. Le donne sono state al centro di una modalità di assistenza sanitaria in cui il tecnicismo ha prevalso sulla possibilità di autodeterminarsi. La nostra idea è quella di sviluppare modelli di intervento sanitario sociale e sociosanitario che promuovano la salute come bene comune”.

Un sistema di servizi pubblici e privati che funzioni non contribuisce solo a creare benessere, ma consente alle donne una conciliazione dei tempi tra lavoro e vita privata e una maggiore partecipazione sociale. L’Ente previdenziale degli psicologi (Enpap) evidenzia come, dopo il primo figlio, le iscritte abbiano mediamente un abbassamento del reddito che non riescono a recuperare nel corso della carriera e dopo il secondo si registra un avere propria espulsione dal mondo del lavoro. Allargando lo sguardo a tutte le professioni, l’Istat fa notare che la mancanza di servizi di supporto rappresenta un ostacolo per il lavoro a tempo pieno di 204 mila donne occupate part-time (il 14,3%) e per l’ingresso nel mercato del lavoro di 489 mila donne non occupate (l’11,6%). Tra le madri di età compresa tra 25 e 54 anni, infine, la quota di occupate è pari al 55,5%, mentre tra i padri raggiunge il 90,6% e risultano inattive il 36% delle donne con un figlio, il 41,5% di quelle con due figli e il 62,0% delle donne con tre figli o più.

L’incontro servirà a riflettere su queste tematiche e a raccontare alcune buone pratiche, nelle quali l’intervento sanitario e/o sociale è riuscito a creare benessere per la comunità. L’Ordine degli Psicologi sta già lavorando in questa direzione, offrendo gratuitamente da un anno ai propri iscritti il servizio "Baby Care". I genitori con figli di età compresa tra 8-10 mesi e 4-5 anni possono così partecipare agli eventi formativi affidando i loro bambini alle operatrici che si occupano del servizio.

Interverranno, tra gli altri, gli assessori regionali alle Pari opportunità e alle Politiche sociali, Chiara Marciani e Lucia Fortini; gli assessori ai Giovani e alle Politiche sociali del Comune di Napoli, Alessandra Clemente e Roberta Gaeta; la delegata del sindaco di Napoli per le Pari opportunità, Simona Marino; la dirigente della Direzione generale per le Politiche sociali della Regione Campania, Rosanna Romano; l’ex consigliera regionale Angela Cortese; la presidente del Comitato unico di garanzia del Comitato unitario professioni, Natalia Sanna; la presidente della Consulta regionale delle donne, Titti Troianiello; la psicologa e docente di Psicologia di comunità alla Federico II di Napoli, Caterina Arcidiacono.

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Ultimo aggiornamento

3 Marzo 2016, 00:00

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