OPRC – Ordine Psicologi Regione Campania

PRESENTAZIONE DEL RESTAURO DELLA PALA D’ALTARE DI GIUSEPPE MARULLO, ETERNO PADRE, SANT’ANNA E SAN GIOACCHINO

Chiesa dei Girolamini – Napoli Sabato 7 dicembre 2013, ore 11.00

Comunicato stampa del 4 dicembre 2013
Il dipinto di Giuseppe Marullo, raffigurante l’ Eterno Padre, Sant’Anna e San Gioacchino, costituisce il fulcro dell’apparato decorativo della cappella dedicato alla natività di Maria, il cui patronato era stato concesso alla famiglia Pironti, di antica nobiltà ravellese. La tela incornicia un affresco cinquecentesco con la Madonna della neve, proveniente da una delle chiese abbattute che insistevano sull’area oggi occupata dalla chiesa monumentale, attribuita dalle guide antiche alla scuola di Polidoro da Caravaggio.

Prosegue la preziosa collaborazione – afferma il Soprintendente Fabrizio Vonacon enti e associazioni pubbliche e private che hanno compreso l’importanza di sostenere i Girolamini, sulla scia dell’appassionata attività del mai abbastanza compianto Umberto Bile. Il nostro ringraziamento va, in questa occasione, all’Ordine degli Psicologi della Campania che, con grande sensibilità e determinazione, ha desiderato impegnarsi nel recupero dell’opera di Marullo. Un ringraziamento va inoltre a tutto il personale che presta la sua assidua opera nel Monumento Nazionale dei Girolamini, affinché possa tornare ad essere quel punto di riferimento ineludibile della cultura napoletana.’

ll restauro di questa tela da parte dell’Ordine degli Psicologi della Campania – dichiara il presidente Raffaele Felaco – è un atto di responsabilità sociale che indica simbolicamente, quanto la professione abbia la possibilità di essere una risorsa per la comunità e lo sviluppo sociale. Sostenere la conservazione del Monumento Nazionale dei Girolamini, per gli Psicologi Campani ha un valore di cittadinanza e presenza nella realtà sociale del Paese. Una professione che si mostra non chiusa in corporativismi ma pronta e generosa. Se quest’Opera del Seicento può ora essere ammirata nella ritrovata bellezza della sua pittura è perché c’è stato un incontro tra persone responsabili e appassionate che avevano amore per il ruolo che svolgevano, il loro lavoro, l’arte, la città e le persone. Così si è costruita una buona relazione, di quelle che cambiano il mondo, e questa è una prova.

Il restauro è stato realizzato dall’A.Re.N.– Associazione Restauratori Napoletani, sotto l’Alta Sorveglianza di Sergio Liguori della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio storico, artistico, etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli, eseguito dai restauratori Daniela Cassese, Laura Cherubini, Pio della Volpe, Gabriella Russo. Le complesse operazioni conservative hanno consentito di acquisire la certezza della matrice artistica e iconografica di Marullo, nella zona inferiore è stata infatti rinvenuta la firma ed possibile la datazione dell’opera intorno al 1655 ca. Il dipinto, versava in un notevole stato di degrado a causa di innumerevoli tagli al supporto e vistose deformazioni dello stesso a causa di interventi databili tra la fine del sec. XIX e l’immediato dopoguerra, eseguiti con composti e misture ad oleoresine.

E’ stata risanata l’intera tela originaria, rimosso il cospicuo strato di vecchie vernici e di ritocchi diffusi presenti sulla pellicola pittorica, infine, attente operazioni di presentazione e protezione finale hanno restituito ampio risalto alla cromìa originale dell’opera di Giuseppe Marullo.

Ufficio Stampa

Elio Tedone
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Ultimo aggiornamento

4 Dicembre 2013, 00:00

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